Il crescente pericolo delle estorsioni virtuali
/0 Commenti/in News /da RedazioneDopo ransomware, malware e attacchi informatici dovuti al cyber-spionaggio, si sta diffondendo un nuovo metodo per ricattare le aziende. Si tratta dell’estorsione virtuale. Questa nuova generazione di attacchi informatici non si limitano alla semplice richiesta di pagamento per la restituzione di file e documenti aziendali, molto spesso riservati. Questa nuova forma di ricatto richiede un’ulteriore pagamento alle vittime per evitare che le informazioni vengano diffuse sul web.
Sono sempre più numerosi i grandi colossi che vengono colpiti da questa pratica. A farne ne spese maggiormente, sono però le piccole e medie imprese. Sono in aumento costante i casi di dipendenti e proprietari di piccole e medie imprese che vengono minacciati da questa nuova generazione di pirati informatici.
I più aggiornati rapporti sulla sicurezza informatica raccontano di questo preoccupante trend, in grado di creare ingenti danni economici al tessuto imprenditoriale italiano. Si stima che nel 2018 quasi la metà degli attacchi informatici riguarderà questo nuovo genere di estorsione.
Violare una casella di posta elettronica equivale a violare un domicilio
/0 Commenti/in News /da RedazionePrivacy Facebook
/in News /da Redazione06/10/2015 – BRUXELLES
La Corte Ue ha dichiarato invalida la decisione della Commissione Ue secondo cui gli Stati Uniti garantiscono un adeguato livello di protezione dei dati personali.
D’ora in poi a Facebook si potrà vietare di «conservare» negli Usa i dati degli iscritti. La causa era stata presentata da un cittadino austriaco dopo il Datagate.
Privacy Utenti
/in News /da RedazioneMentre la ricaduta iniziale dalle perdite Prism e le successive rivelazioni sul sempre più diffuso spionaggio governativo incentrato sulla violazione della privacy informatica nei confronti dei privati cittadini, le grandi aziende di archiviazione dati come Dropbox, Amazon Web Services e Microsoft Azure, stanno cominciando a riadattare i loro servizi di cloud storage.
Questi grandi gruppi stanno iniziando a rivolgere attenzione alla dislocazione dei propri servizi in Svizzera, un paese neutrale e che ha sancito per legge il diritto alla privacy. L’obiettivo è tutelare i dati sensibili dei clienti e tenerli lontano da occhi indiscreti di cyber criminali e governi.